Disabilità
Una casa per ragazzi disabili che "vogliono vivere da soli"
Aosta - L’opportunità concreta, in partenza a maggio, è messa in campo dal progetto sociale “Il cielo in una stanza” promosso dall’Associazione Girotondo. A sostenere l'iniziativa, oltre il CSV, anche il Co.Di.Vda e la Fondazione comunitaria della Valle d'Aosta.
Una casa a Jovençan ospiterà, dal mese di maggio, per brevi periodi, alcuni ragazzi con disabilità per un’esperienza di vita comune e soprattutto in autonomia rispetto alla loro famiglia. L’opportunità concreta, in partenza a maggio, è messa in campo dal progetto sociale “Il cielo in una stanza” promosso e presentato oggi dall’Associazione Girotondo.
“Sarà un po’ come gli studenti valdostani che condividono l’alloggio durante l’università fuori sede” spiega Paolo Salomone, presidente di Girotondo “ i ragazzi si metteranno alla prova con l’aiuto e il sostegno di amici ed eventualmente di un educatore”. Il progetto, il cui costo per un anno è di 22 mila euro, può contare sul finanziamento di 15 mila euro del CSV avendo conquistato, per punteggio, il primo posto del bando di settembre 2011.
Lo sostengono anche diversi partner privati e pubblici: tra questi il Codivda, il coordinamento di 9 Associazioni che si occupano di disabilità rappresentato da Corrado Adamo e della Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta. “Abbiamo aperto un fondo, presso la Fondazione, a cui tutti possono donare, per dare un futuro a questa iniziativa affinché possa proseguire oltre i 12 mesi previsti” ha spiegato Michele Tropiano della Fondazione comunitaria. Tra i partner del progetto anche il Comune di Aosta. “E’un progetto concreto che investe sul sistema familiare e che è partito dal basso” ha sottolineato l’Assessore Marco Sorbara.
“Il cielo in una stanza” prevede anche laboratori chiamati “A tu per tutti”, che saranno attivati nel mese di marzo nella media e bassa valle, per lo sviluppo di competenze relazionali a cui si sono iscritti 16 ragazzi. “Ci siamo accorti che nel percorso scolastico l’intelligenza relazionale non viene sviluppata in quanto attitudine” sottolinea ancora Paolo Salomone. Parallelamente parte la ricerca di giovani volontari che vogliano sostenere i loro coetanei alle prese con questo percorso di vita autonoma. “Per noi è importante che si sviluppino rapporti amicali, di scambio reciproco tra chi vivrà nella casa e chi condividerà con loro momenti di svago”.
di Redazione Aostasera
29/02/2012
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