Il cielo in una stanza

logo: il cielo in una stanza
Esperienze di vita autonoma

La struttura del progetto

I partner

Associazione Girotondo – Aosta - capofila
Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta
CODIVDA – Coordinamento Disabilità Valle d’Aosta

Cronologia

Dicembre 2011 – febbraio 2012: attivazione del progetto
29 febbraio 2012: conferenza stampa di presentazione del progetto e incontro con i protagonisti del progetto stesso: persone con disabilità, famigliari, operatori nel sociale, nell’educazione, nella sanità.
Marzo – novembre: laboratori “A tu per tutti”
Maggio – novembre: attivazione delle attività condotte insieme ai giovani volontari
Maggio – novembre: sperimentazione di periodi di vita autonoma in appartamento
Dicembre 2012: incontro di restituzione degli esiti del progetto.

Associazione Girotondo: la “nuova” associazione

Tenuto conto delle nuove prospettive nel campo della partecipazione delle persone con disabilità alla definizione e alla gestione del loro “progetto di vita”, dovute in gran parte all’evoluzione delle competenze interpersonali (inserimento sino all’età adulta nel percorso scolastico), alla formazione di nuove abilità (anche in campo informatico e sfruttandone le immense potenzialità), il consiglio direttivo dell’associazione, sentiti i soci, ha deciso di “regalare” la struttura organizzativa e la riconoscibilità dell’associazione stessa alle persone con disabilità che intendano mettersi in gioco e gestire direttamente le iniziative volte al miglioramento della loro vita adulta.
In tal senso è in fase di predisposizione un nuovo statuto che prevede la presenza responsabile delle persone con disabilità alla guida dell’associazione stessa, dando loro la possibilità – sempre con il supporto attivo dei famigliari, degli amici e degli operatori nella scuola, nel sociale e nella sanità – di progettare e programmare le iniziative ritenute utili al conseguimento delle finalità dell’associazione stessa.
In breve:
a)    promuovere ed organizzare ogni attività atta a favorire sia l’effettiva partecipazione alla vita sociale delle persone con disabilità, sia l’emancipazione delle stesse;
b)    collaborare con gli Enti e le Istituzioni pubbliche e private, sollecitandone, ove il caso, l’intervento, anche legislativo, per realizzare gli strumenti operativi idonei all’inclusione della persona con disabilità nel contesto sociale;
c)    favorire uno scambio di conoscenze ed esperienze, mediante contatti con altre realtà sociali operanti nel campo della disabilità, siano esse pubbliche o private;
d)    organizzare e aggiornare in modo sistematico la raccolta di dati e informazioni relativi alla disabilità in Valle d’Aosta, alle esperienze a livello regionale e nazionale di promozione delle persone con disabilità e delle loro autonomie e sulla normativa in tema di disabilità;
e)    programmare attività di aggiornamento e studio.

L’Associazione per il raggiungimento delle sue finalità può costituire gruppi di lavoro composti da persone con disabilità, operatori tecnici, sociali e volontari, in riferimento anche al tipo di disabilità o agli argomenti di interesse dei soci stessi. Tali gruppi collaborano con il consiglio direttivo dell’Associazione.


Il fondo “Il cielo in una stanza, esperienze di vita autonoma”

È istituito presso la Fondazione Comunitaria della Valle D’Aosta un fondo patrimoniale con i seguenti obiettivi:

  • La promozione e l’attuazione dei diritti umani e delle pari opportunità per le persone con disabilità e le loro famiglie
  • La promozione della cittadinanza attiva e della partecipazione effettiva delle persone con disabilità alla vita sociale, mediante azioni volte alla valorizzazione e allo sviluppo di esperienze di vita autonoma e responsabile
  • Il miglioramento della qualità di vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie, con particolare riferimento alla progettazione partecipata di soluzioni abitative autonome, di opportunità lavorative e occupazionali,di promozione di esperienze culturali e sociali qualificanti.


Il fondo è aperto, non condizionato e potrà ricevere donazioni da chiunque, persona fisica o giuridica, fondazione, associazione riconosciuta e non riconosciuta che ne condivida le finalità, impregiudicato il diritto della fondazione di rifiutare le singole donazioni.
Il donatore, all’atto della donazione, potrà indicare se la sua donazione dovrà essere destinata in tutto o in parte ad incremento del patrimonio indisponibile del fondo oppure essere direttamente destinata al finanziamento dei progetti nell’area di interesse del fondo.

La Fondazione avrà il compito di verificare che l’assegnazione dei contributi avvenga nel rispetto della normativa vigente e secondo le finalità indicate.


 
I laboratori “A tu per tutti”

“Social Skill Training” - Attività settimanali per lo sviluppo delle competenze relazionali.
Si attiveranno due gruppi, uno nella media e l’altro in bassa Valle, formati in parte dalle persone con disabilità che hanno già partecipato all’esperienza “A tu per tutti” nell’anno 2010-2011.
A queste persone si aggiungeranno:
a) Studenti con disabilità che frequentano gli ultimi due anni delle scuole secondarie di secondo grado;
b) Adulti con disabilità in età compresa tra i 18 e i 35 anni.
I gruppi, di 7 - 9 persone ciascuno, si incontreranno nel tardo pomeriggio (alle ore 17.30), con cadenza settimanale per un’ora e trenta, nel periodo marzo – giugno e settembre-novembre 2012.

Il gruppo di coordinamento e gestione.
Accanto ai due gruppi operativi, se ne formerà un terzo, composto di persone con disabilità che presentano un grado di autonomia tale da consentire loro di fungere da organizzatori e gestori di varie attività parallele. Tale gruppo, coadiuvato dai volontari, avrà il compito di progettare e realizzare attività atte a coinvolgere le persone con disabilità che lavorano nei gruppi di Social Skills Training. Si tratterà, per lo più, di attività socializzanti e amicali: uscite in città, aperitivi al bar, ristorante o pizzeria, musei o mostre, scampagnate, discoteche, cinema, ecc.

I gruppi amicali (con la partecipazione di giovani volontari).
Per sviluppare le attività sul territorio e sperimentare le competenze apprese, il progetto prevede l’accompagnamento da parte di “giovani” volontari – opportunamente reclutati e formati - disponibili a sviluppare un rapporto amicale con le persone interessate.
Il team di volontari ha il ruolo particolarmente importante di sostenere, se necessario, le attività non coperte dai servizi, creare occasioni di tempo libero e sostenere lo sviluppo di relazioni amicali per le persone con disabilità coinvolte nel percorso formativo sopra previsto. Dopo l’individuazione dei giovani volontari disponibili a collaborare e una loro prima esperienza diretta, si avvieranno specifici incontri periodici di confronto e informazione, in modo da dare spazio a domande, problematiche, stimoli.

I famigliari.
Sono previsti incontri periodici di confronto e di aiuto rivolti alle famiglie delle persone destinatarie del progetto.


N.B.
Tutte le attività previste da questa sezione progettuale si interfacceranno con quelle relative alla sperimentazione di forme di vita autonoma in appartamento “Casa amica”.

 
Casa amica
Sperimentazione di forme di vita autonoma in appartamento

Il gruppo, autodefinitosi “Casa Amica”, nato spontaneamente dall’incontro di persone con disabilità fisica adulte, si è dato l’obiettivo di riflettere sulla possibilità di trovare soluzioni adeguate all’esigenza di avere maggiore autonomia e autodeterminazione fuori dal contesto familiare. In seno a questo gruppo, si sono valutati i bisogni, le possibilità offerte dal territorio e le numerose difficoltà, organizzative ed economiche, con le quali ogni persona disabile adulta si scontra quotidianamente per poter realizzare il “proprio” progetto di vita.
Per aiutare le persone a confrontarsi con problemi e opportunità legati al vivere in autonomia, il progetto intende costruire percorsi autonomi e personali per poter proporre periodi – più o meno lunghi – di vita in appartamento. La persona con disabilità potrà scegliere – in base ad un progetto condiviso – la durata e i periodi in cui vivere “da solo”, in compagnia di un amico (anch’esso con disabilità oppure no), un giovane volontario, l’assistente personale, se necessario.
Si terrà conto del “progetto di vita” complessivo della persona e laddove siano coinvolte altre figure professionali o altri percorsi che la persona sta realizzando, saranno previsti incontri periodici di confronto. Al termine della sperimentazione sarà redatta, con il coinvolgimento attivo della persona interessata, una relazione finale di valutazione del percorso svolto.
Collaboreranno a questa fase educatori professionali e volontari che avranno certamente un ruolo fondamentale per arricchire la sperimentazione di relazione e opportunità.


Comunicazione e diffusione
Il video racconto

In accordo con un’agenzia di stampa che ne seguirà i lavori, si è deciso che il monitoraggio in itinere e la restituzione degli obiettivi conseguiti avverranno mediante l’’utilizzo del “video-racconto”. In tal senso, le stesse persone con disabilità coinvolte nel progetto effettueranno riprese video e fotografiche a cadenza periodica delle varie attività sviluppate dal progetto. L’occhio soggettivo dei protagonisti cercherà di descrivere e mettere in evidenza gli aspetti peculiari, le qualità positive e le problematicità sorte. Si provvederà alla realizzazione di brevi filmati, assemblati dagli stessi protagonisti, con l’aiuto di personale esperto. Questi brevi video verranno poi diffusi tra i partecipanti e – con formule allo studio – portati anche a conoscenza del grande pubblico.
È previsto, in ultimo, il montaggio e la diffusione di un unico video finale, con l’obiettivo di documentare l’intero percorso.

Come donare

logo fondazione

Accedere al sito della Fondazione Comunitaria www.fondazionevda.it al menu "I fondi" per individuare il fondo specifico e al menu "Come donare" per capire le modalità per farlo.

Ci contiamo tutti! GRAZIE

Per saperne di più.

La montagna per tutti

Rassegna Stampa