Nell’immaginario collettivo, la persona con disabilità è ancora oggi percepita come una persona che necessita di un costante e continuo accudimento e che deve essere sostituita nelle decisioni che riguardano la sua vita; spesso vive in famiglia sin quando è possibile e, nel momento in cui i familiari non sono più in grado di assisterla o non ci sono più, viene portata là dove c’è un posto disponibile anche se per nulla adatto alle sue esigenze ed ai suoi desideri.
Il progetto “Il cielo in una stanza” nel rispetto della Convenzione Internazionale dei Diritti delle Persone con Disabilità
L’associazione Girotondo di Aosta da diversi anni si è concentrata sul tema della vita indipendente e del cosiddetto “Dopo di noi” e da 9 anni molte delle sue azioni sono state rivolte al progetto “Il cielo in una stanza”, che si ispira ai principi sanciti dalla Convenzione Internazionale dei Diritti delle Persone con Disabilità, in particolare all’art. 19 “vita indipendente e inclusione nella società”.
Quest’articolo afferma che la persona con disabilità, rispetto al tema dell’abitare, deve avere le stesse opportunità degli altri: deve poter scegliere il proprio luogo di residenza, dove e con chi vivere, senza essere obbligata a vivere in una particolare sistemazione abitativa imposta; quindi la persona con disabilità quando diventa adulta, se si sente pronta e lo desidera, deve poter lasciare il suo nucleo familiare ed andare ad abitare in modo indipendente dalla famiglia come qualunque altra persona.
Ecco i dati per effettuare un bonifico sul conto dell’associazione.
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